Questionari post malattia ai dipendenti: multa per un’azienda
Evidente, secondo il ‘Garante’, la gestione scorretta, da parte della società, delle informazioni dei propri dipendenti, incluse quelle sul loro stato di salute

Stop all’azienda che risulta essere invasiva nei confronti dei dipendenti, pur mirando, almeno sulla carta, alla tutela della loro salute.
Esemplare la multa – di 50mila euro, per la precisione – inflitta dal ‘Garante per la protezione dei dati personali’ (provvedimento del 10 luglio 2025) ad un’azienda che nel proporre alcuni questionari in periodi post malattia ha gestito in modo scorretto le informazioni dei propri dipendenti (quasi novecento), incluse quelle sulla salute.
A far scattare l’allarme è stata una segnalazione sindacale, con cui si è evidenziata una pratica diffusa all’interno dell’azienda. In sostanza, dopo assenze per malattia, infortunio o ricovero, i lavoratori venivano sottoposti a un colloquio accompagnato da un questionario. Il documento, compilato da un diretto responsabile, veniva poi trasmesso all’’Ufficio Risorse Umane’ che con il responsabile e con il medico competente valutava, in base a quanto rappresentato dall’azienda, eventuali iniziative a tutela della salute dei lavoratori, ad esempio modificando la postazione di lavoro del dipendente o intervenendo sulle relazioni lavorative.
A fronte di questa prassi, però, il ‘Garante’ ha riscontrato numerose violazioni in materia di trattamento di dati personali, tra cui l’assenza di un’informativa chiara e trasparente ai dipendenti e la mancanza di una base giuridica per il trattamento dei dati, anche relativi alla salute. Inoltre, è stata ravvisata una conservazione di dati dei lavoratori non pertinenti (nel caso di assenze dal lavoro) e sproporzionati (fino a dieci anni) e un trattamento di dati non rilevante per valutare le capacità professionali del personale.
Oltre alla multa, il ‘Garante’ ha ordinato all’azienda il divieto del trattamento dei dati e la cancellazione di quelli già raccolti e conservati.